Prodotto di eccellenza di questa viticoltura eroica è lo Sciacchetrà, celebre passito prodotto dalle uve migliori dei vitigni autoctoni; vino, da un lato strettamente legato ed intrecciato alla morfologia delle Cinque Terre, luogo dove la natura e uomo si contendono spazio da tempo immemore in una relazione di amore ed ostilità, ma anche, dall'altro, assurto ben presto a dignità letteraria, dalle attestazioni medievali in autori cardine della letteratura italiana, quali Petrarca e Boccaccio, arrivando a Montale, che giunse a considerare lo Sciacchetrà persino superiore al celeberrimo Porto. D'Annunzio ne celebrò la profonda sensualità aromatica decantandolo come “quel fiero Sciacchetrà che si pigia nelle cinque pampinose terre” mentre Carducci adottò l'icastica definizione di “essenza di tutte le ebrezze dionisiache”.
Giallo ambrato con riflessi dorati è il suo colore. I suoi profumi sono quelli della frutta secca e passita, del miele, delle erbe aromatiche, con forti richiami del mare e dello scoglio. Gusto caldo, intenso ed avvolgente.
L'incontro con il celebre passito costituisce da sempre un momento unico, esaltante, sia per le caratteristiche organolettiche, tutte di alto profilo, sia per le emozioni che riesce a trasmettere.